Abruzzo | Riserva Naturale Gole di San Venanzio | Geologia
Geologia
L’area della riserva, occupa le Gole di San Venanzio dal confine del territorio di Castelvecchio Subequo fino alla piana di Sulmona, compresa tra i due crinali di M. Mentino e M. Urano, e si estende lungo il fiume Aterno fino al confine con il territorio dell’antica Corfinio. La morfologia della riserva è estremamente articolata. Sull’intera area si distinguono due territori fortemente differenziati nei quali è possibile individuare emergenze geologiche di grande interesse scientifico: il settore occidentale con i rilievi e le Gole di San Venanzio e il settore orientale che comprende la piana del fiume Aterno, caratterizzata dalla presenza di numerose sorgenti.
Piana del fiume Aterno
La piana alluvionale, caratterizzata dal passaggio del fiume Aterno, per altro ricco di sorgenti, costituisce il settore orientale della riserva. Sulla valle il profilo dei versanti circostanti si ammorbidisce, la montagna calcarea lascia spazio ad un sistema di terrazzi naturali creati dallo scorrimento delle acque e fatti da materiali alluvionali. In tal senso il settore orientale risulta formato da terreni argillosi, sabbiosi e ghiaiosi di era quaternaria.
Gole di San Venanzio
Le Gole costituiscono la porzione di territorio più caratteristica dell’intera area. Qui, con l’erosione di un milione di anni, il fiume Aterno ha tracciato un canyon quasi impenetrabile che ha conferito alla “gola” un aspetto angusto e selvaggio. Interessante conoscere l’evoluzione che il fiume ha subito nel corso dei secoli. Oltre 700.000 anni fa il fiume sfociava nella valle a parecchie decine di metri al di sopra del livello attuale. L’erosione ha quindi prodotto un approfondimento delle gole portandole alla quota odierna. Le Gole rappresentano la parte terminale della valle del fiume Aterno la quale presenta uno spaccato asimmetrico con versanti fortemente acclivi; sul fianco destro salgono verso la dorsale M. Urano-Le Serre quasi totalmente coperta da un fitto bosco interrotto, in alcuni tratti, da balze rocciose che sottolineano la stratificazione delle rocce. Il fianco sinistro, più spoglio, è caratterizzato dalle erte e rocciose rupi di M. Mentino e Mandra Murata. I rilievi montuosi del settore occidentale e le Gole sono costituite da rocce carbonatiche di origine marina di era mesozoica e cenozoica.
Emergenze geologiche
Zona circostante Eremo di San Venanzio – L’area evidenzia con nettezza l’essere delle Gole elemento di congiunzione e di distinzione di due differenti mondi geologici, morfologici e paesaggistici. Sui versanti rocciosi, ad esempio, si osservano gli effetti subiti dalle rocce calcaree poichè fratturate e interessate da numerosi piani di faglia.
Castellone – Il Colle, posto ad ovest di Raiano, oltre ad offrire una vista panoramica sull’intera Valle Peligna, mette in evidenza le relazioni geomorfologiche che intercorrono tra i depositi dell’era quaternaria e gli strati calcarei. Il sito offre l’opportunità di verificare gli sviluppi morfologici del fiume Aterno assieme al graduale approfondimento delle Gole che lo contengono. Interessante la presenza di una piccola cava in cui sono contenuti minerali di origine vulcanica. Si tratta soprattutto di miche costituite da lamelle sottili e lucenti.
La Quaglia – Il piccolo lago è ubicato nell’estremità orientale della riserva lungo la strada che porta a Pratola Peligna a circa un km dal centro abitato di Raiano. Il piccolo e singolare bacino pare si sia formato nel1707 in occasione di un forte terremoto. Tale fenomeno ha, con molta probabilità, provocato la liquefazione del sottostante terreno sabbioso determinando uno sprofondamento. Ma è altrettanto possibile che la presenza in profondità di intercalazioni di travertini calcarei, soggetti alla dissoluzione, abbia formato cavità sotterranee tali da provocare il crollo del suolo. Il laghetto, dalla forma perfettamente circolare, ha una batimetria asimmetrica con punto di massima profondità fortemente decentrato.
Sorgenti – La sorgente dell’Acqua solfurea é raggiungibile attraverso le sterrate e i sentieri che dal paese portano al fiume Aterno. L’acqua sgorga da terreni sabbiosi o rocciosi che in superficie sono privi di zolfo. L’acqua della sorgente circola in profondità e filtra attraverso rocce e materiali diversi da quelli che si trovano in superficie, pertanto si può ipotizzare la presenza, in profondità, di rocce ricche di sali e di bitumi spesso ricchi di zolfo. Non lontano da qui, nei pressi del Ponte Dello Spirito Santo, sgorga una sorgente di acqua ferrata impropriamente detta ferruginosa. Sorgente di Giannella. La sorgente si trova lungo il pendio nord di Raiano. Per le sue caratteristiche è una sorgente tipicamente locale poiché l’acqua emerge dopo aver circolato nei terreni circostanti. Geologicamente si trova tra depositi ghiaiosi permeabili e depositi limosi e argillosi impermeabili. Fino all’inizio del secolo scorso era abitudine dei raianesi recarsi alla fonte per il quotidiano approvvigionamento dell’acqua potabile essendo all’epoca il paese sprovvisto di una rete idrica.