Abruzzo | Riserva Naturale Gole di San Venanzio | L’ambiente
Si tratta di un territorio molto complesso, estremamente ricco di emergenze naturalistiche, storiche e religiose, e dove anche geograficamente si riconoscono unità ambientali molto diverse tra loro.
Un territorio dove il maggiore elemento di congiunzione è sicuramente il fiume Aterno che con il suo scorrere prima impetuoso e poi lento la fa da padrone assoluto.
In questo contesto la natura e l’uomo hanno disegnato nel tempo uno scenario unico nel panorama delle aree protette.
Un territorio diviso nettamente in due a causa di contesti geologici completamente differenti tra loro. A monte con le strette Gole dove domina la roccia calcarea troviamo una morfologia aspra e selvaggia fatta di orridi canyon, cascate e forre. A valle con la larga piana alluvionale, dove il fiume disegna ampie anse, troviamo una natura più accessibile ma non meno intatta come testimonia la presenza di un’ampia zona dove si è ricostituito in tutta la sua vigoria uno degli ultimi esempi di bosco fluviale esistenti nel Centro Italia.
L’uomo, da sempre presente, ha fatto la sua parte lasciandoci una lunga scia di testimonianze.
Le pitture rupestri di “Rava tagliata” nel cuore delle Gole ci parlano di una antichissima presenza. Non meno importanti sono le emergenze archeologiche, prima fra tutte è sicuramente quella dell’Acquedotto romano che attraversa le gole sul lato destro della valle attraverso una lunga galleria scavata nella roccia.
Tutto il territorio della Riserva è intriso di emergenze storiche e di culto religioso. L’Eremo di San Venanzio, perfettamente incastonato nella roccia tanto da apparire un ponte naturale tra i due ripidi versanti rocciosi, rappresenta il simbolo della Riserva e il cuore di tutto il sistema dei sentieri. Così come è centrale rispetto al tema della sacralità che ritroviamo diffuso in tutto il territorio per la presenza di chiesette rurali (Madonna de Contra) ed edicole votive dedicate al Santo.
In un territorio tanto vissuto non potevano mancare le tracce della tradizione agro-pastorale che pure è stata importante in una comunità cresciuta intorno al “tratturo”, antica via della transumanza.
E tali testimonianze le ritroviamo anche in un sistema di grotte presenti in prossimità delle gole, antiche abitazioni dei pastori e rifugio delle loro greggi. Così come il vecchio mulino testimonia il frenetico lavorio che dove esserci ancora all’inizio del secolo scorso in un luogo che oggi è sede di una pace assoluta.
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